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mBraining è un processo che permette di entrare maggiormente in contatto con sé stessi e con le varie parti di sé: un sistema rivoluzionario che insegna come entrare in relazione e comunicare con l’intelligenza innata dei nostri cervelli.

I fondatori dell’mBraining sono due coach e trainer di PNL australiani: il mio maestro Grant Soosalu, che purtroppo ci ha lasciato nel 2019, e Marvin Oka.

Nell’osservare le parole che usavano i loro clienti per spiegare quelli che erano i loro ostacoli alla realizzazione dei propri obiettivi, hanno notato che il riferimento a testacuore e pancia (ovvero i tre cervelli) era molto frequente, quindi si sono soffermati sul tema e hanno cominciato a studiare.

Hanno trovato evidenze nelle Neuroscienze, che ci dicono che nel cuore e nel tratto gastrointestinale abbiamo dei neuroni organizzati come nel cervello della testa, e negli studi di Neurofisiologia; hanno poi utilizzato le potenti e pratiche metodologie della PNL, della linguistica cognitiva e dei modelli comportamentali, per sintetizzare una gamma notevolmente ampia di risultati di ricerca in un approccio integrato che è pratico, potente e immediato: l’mBraining.

Quando parliamo di mBraining ci riferiamo sia al modo che ognuno ha di utilizzare i propri cervelli quando affronta una situazione, sia al processo che il coach specializzato nel metodo mette in atto per facilitare il proprio cliente; chiamiamo invece mBIT (multiple Brains Integration Techniques) l'insieme di tecniche che permettono il processo dell'mBraining. 

L’mBraining è stato per me una potente rivelazione e una svolta importante nella mia vita. L’ho incontrato per caso, durante un convegno di Assocounseling a Milano: mi ha subito incuriosito. Ho fatto il primo training con Enrico Crosina, trainer italiano che vive in Australia, la culla dell’mBraining, e me ne sono subito innamorata. Da lì ho deciso di diventare esperta mBraining e ora sono una dei 6 trainer del metodo in Italia.