Nell’mBraining la compassione è considerata un’espressione del sé molto elevata, la più alta espressione del sé che ha origine nel cuore.
Nella nostra cultura il termine compassione è stato spesso inteso nella sua accezione negativa di pietà, che implica una posizione di superiorità di chi prova compassione nei confronti di una persona in una posizione di inferiorità; se guardiamo però all’etimologia della parola, il termine deriva da cum-patior, soffro con, e rappresenta quindi la partecipazione alla sofferenza dell’altro, il sentire e il desiderio di attivarsi per sostenere questa sofferenza.
Provare compassione per gli altri, sentire che sono esseri umani come noi con le loro fragilità e debolezze, ci aiuta nelle relazioni, ci permette di essere più accoglienti nei confronti degli altri. Ma quanto siamo accoglienti nei confronti di noi stesse/i?
Quanto ci perdoniamo gli errori, le dimenticanze, le imperfezioni… come genitori, come professionisti, come amici? In questo audio voglio guidarvi in un viaggio all’interno dei vostri tre cervelli per permettervi di sviluppare maggiore compassione verso voi stesse/i. Buon ascolto e buon viaggio…